di Patrizia Stella
Sono apparsi recentemente articoli e recensioni, anche a firma di autori cattolici, quali Michele Dolz sulla rivista “Studi cattolici”, che decantano le meraviglie educative contenute nelle circa 3.300 pagine dedicate a Harry Potter e alle sue magiche imprese, definendole addirittura: “La più grande opera mai scritta sulla crescita e l’educazione”.
Accanto a queste voci osannanti che accomunano il lavoro della Rawling a quello di Tolkien, esistono altre voci che la critica dominante ignora o mette sotto silenzio, voci che, come quelle della sottoscritta, non hanno timore di rilevare la preoccupante negatività di un’opera che rischia di essere complice di una secolarizzazione neo-pagana sempre più invadente nella cultura occidentale. Confesso sinceramente di non aver letto il romanzo (del resto per affrontare la lettura di tremila e trecento pagine occorre una buona dose di tempo e di eroismo), ma ho visto il film che ad esso si ispira, pertanto la mia contestazione non riguarda il valore letterario dell’opera, ma la pretesa che il suo contenuto sia educativo, anzi addirittura mezzo di formazione per le giovani generazioni. Mi limito perciò a qualche spunto di osservazione e di riflessione:
1) I personaggi si muovono in un ambiente del tutto surreale e sensazionale, animato non tanto da fatine, gnomi o, tutt’al più, da streghe cattive, come nelle favole della nostra infanzia dove però i personaggi si muovevano in un ambiente umano e normale, bensì da mostri orribili e deformi che, assieme a Harry Potter, sono i veri protagonisti del racconto, il tutto reso ancor più impressionante dagli effetti speciali. Applicando la machiavellica frase “il fine giustifica i mezzi”, si vuol giustificare la saga pagana di maghi e di esseri sovrumani che usano poteri prodigiosi ma oscuri col fatto che nella lotta tra il bene e il male alla fine il bene prevale e trionfa. Ma di che bene si tratta? La mia impressione è di trovarmi di fronte a un bene generico, buonistico, che non si impone alla coscienza e quindi non agisce come elemento di formazione. Un bene che, oltretutto, non potrà mai essere tale, se non altro perché il protagonista che lo compie, Harry Potter, è egli stesso un mago e quindi adopera uno strumento, la magia, di per sé stesso negativo, proponendosi come modello per le nuove generazioni, alle quali non resta altro, se non vogliono essere emarginate, che imitarlo. Imitare le “gesta eroiche” di un mago che si muove in un mondo fuori della realtà rappresenta veramente uno strumento adeguato di educazione?
2) Questa rappresentazione di situazioni abnormi, fuori della vita di tutti i giorni, perciò inimitabili, quand’anche fossero a lieto fine, rischiano di indurre i ragazzi al rifiuto della realtà quotidiana fatta normalmente di piccole cose, di piccoli sacrifici, di piccoli doveri, di piccole azioni ecc. per essere invece catapultati verso una ricerca spasmodica di qualcosa di sensazionale, di stravagante, di magico, che rischia di creare in loro una situazione di schizofrenia irreversibile con manifestazioni di irrazionalità incontrollate e pericolose che possono indurre all’uso di droghe, anche tra i giovanissimi.
3) Gli entusiasti del romanzo vedono nella gesta dei protagonisti perfino un messaggio religioso, pur senza alcun riferimento a Dio. E così c’è già chi ritiene “politicamente corretto” nell’attuale clima di secolarizzazione sempre più strisciante, sostituire Dante (da anni già trionfalmente emarginato) con Tolkien nei programmi scolastici, e addirittura le saghe magiche della lotta tra il bene e il male, alla lezione di religione. Si potrà mai parlare di risultato educativo quando si arriva a sopprimere la dimensione religiosa sostituendola col magico e il sensazionale, in pratica col mondo dell’occulto?
4) Insomma, per essere molto concreti, cosa effettivamente imparano i ragazzi da romanzi come questo? A volersi più bene in famiglia? A studiare di più? Ad aiutare il prossimo nelle varie necessità? A vivere le virtù umane, che quasi mai si esprimono in imprese stravaganti e rumorose, ma nelle piccole azioni della vita quotidiana, quali la pazienza, la sincerità, la lealtà, la puntualità, l’ordine ecc.!?
I frutti che si stanno raccogliendo da romanzi o film del genere sotto tutti sotto i nostri occhi: in dieci anni i pagani dichiarati sono quadruplicati, la stregoneria sta diventando una moda prorompente, anzi un affare sempre più vantaggioso a tal punto che l’esoterismo e l’occultismo alimentano un giro d’affari da 500 milioni di euro, tutti sottratti al fisco, mentre le chiese sono sempre più disertate e la preghiera cristiana sostituita da invocazioni e rituali magici, a tal punto che perfino le feste cristiane, quali il Natale, sono diventate solo le feste di Babbo Natale e in particolare della befana.
Dà fastidio oggigiorno sentir parlare di diavolo e di possessione diabolica, eppure quasi tutti gli esorcisti sono d’accordo nell’affermare che la prima porta di accesso per far entrare il diavolo in una persona, in una famiglia o nella società è proprio la magia, anche per gioco. E sappiamo che il diavolo è astuto nell’illudere le sue vittime ma poi… che vendette terribili tiene in serbo, con il risultato che, oltre a vivere male su questa terra, si rischia di giocarsi l’anima per tutta l’Eternità! Non per nulla i Vescovi nominano ogni anno un numero sempre maggiore di esorcisti.
In conclusione, i problemi della vita non vanno né affrontati né risolti con la magia e l’esoterismo ma semmai, con le armi della fede e della preghiera che esigono pazienza, umiltà, costanza, ma non lasciano mai le persone a mani vuote. La preghiera ripaga sempre: ripaga subito con tanta pace, serenità, gioia e abbandono alla volontà di Dio, e ripaga col tempo ottenendo spesso da Dio, per intercessione di Maria Vergine, proprio quelle cose che si impetrano, anche umane, quali un lavoro, una casa, una guarigione ecc.
Pertanto, questa valanga di messaggi neo-pagani offerti in vari modi soprattutto ai giovani, dovrebbe essere boicottata dal cristiano il quale non deve mai cessare di essere “segno di contraddizione” in mezzo alle insidie e alle lusinghe del mondo.
www.gesuemaria.it/harry-potter-e-il-neo-paganesimo.html
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iL mio parere?
Questa si Droga!
In primo luogo io amo Harry Potter e non ci vedo nulla di Pagano..
Secondo: Questa tizia credo sia pazza, partendo poi dal presupposto che se una cosa non l'hai nemmeno letta in base a cosa la giudichi? hai film? e poi capirai, cosa ce di cosi anticristiano nei film, non credo che nessuno vedendo HP si sia mai fatto domande teologiche, dio non viene mai menzionato, e niente lo sostituisce, la magia di cui lei parla alla quale si riferisce come stimolo a diventare pagani, per me che sono pagana e non per Harry Potter, mi offende!
Quella magia non ha nulla che fare con la Magia religiosa se cosi la si pò chiamare.
Non credo che la Rowling si sia mai avvalsa la presunzione di convertire le persone, è un offesa a lei e alla sua opera per altro..non che ai credenti di ogni religioni, imputati e additata solo perche sognano con un racconto fantastico..categorizzati come pagani pur non essendolo!
è roba da fuori di testa!!!
Terzo: Un latra cosa che mi ha fatto ridere, e che.. dice mo insegneranno a scuola Harry Potter o la saga di Tolkien? insegnando ai nostri figli a fuggire dalla relata per un mondo di fantasia? eh.. perché fino a mo che raccontavano loro? non è uguale, alla storia del figlio di dio che nasce da una vergine????che cammina sulle acque moltiplica i pani e i pesci..e resuscita i morti? non è UGUALE PERDIO!!!!
certa gente la farei rinchiudere!